Alla ricerca di Qualcuno con cui correre

di Valentina 25 novembre 2008

Oggi vorrei raccontarvi (ma solo per farvelo annusare, ad assaggiarlo dovrete pensarci voi) il romanzo “Qualcuno con cui correre“, di David Grossman. Quando ho saputo che stava per uscire nelle sale la trasposizione cinematografica del libro ero a tre quarti della lettura. Mi sono sbrigata a finire perché non volevo vedere il film senza prima aver finito il romanzo. Raramente i film tratti da libri sono all’altezza dell’originale e non volevo “guastarmi la bocca”, perché il romanzo di Grossman mi aveva lasciato in bocca un buon sapore. Per adesso vi parlerò solo del libro, ma se qualche cinefilo divoratore ha già visto la pellicola e legge questo blog sappia che è gradita anche una recensione del film.

David Grossman, classe ’54, è uno scrittore israeliano conosciuto per il suo impegno a una risoluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese. Qualcuno con cui correre è l’avventura del sedicenne Assaf che ha il compito, inizialmente sgradito, di riportare alla sua proprietaria la cagna Dinka. In una Gerusalemme del tutto inaspettata perché normale, vivace, a suo modo moderna – mentre la Gerusalemme dell’immaginario collettivo ha soltanto i colori spenti del pericolo e della guerra infinita -, Assaf corre insieme a Dinka attraverso storie, emozioni e paure da affrontare e verso la coetanea Tamar, fuggita di casa per salvare il fratello tossicodipendente.

Grossman descrive la nascita dell’amicizia e dell’amore, il difficile ingresso dall’adolescenza all’età adulta, l’amore per gli animali (e degli animali per l’uomo), l’amicizia in modo semplice. L’effetto però è estremamente poetico. Un romanzo che alterna carezze e pugni nello stomaco, disperato ma ottimista, una trama che si fa divorare, pagine di terrore e commozione dietro ogni angolo di strada, i tasselli di un puzzle che si compone poco a poco. Riuscirà l’impacciato, coraggioso e determinato Assaf a far combaciare anche l’ultimo pezzo del mosaico?

P.s.: ho letto qui e là che questo sarebbe un romanzo per adolescenti. Sbagliato, perché i temi sono universali (alzi la mano chi non ha mai desiderato trovare qualcuno con cui correre), affrontati con straordinaria profondità e la capacità di Grossman di entrare nei personaggi e farli vivere e respirare rapisce anche il lettore più cinico.

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