Pubblicato in: Arte, Culture underground

L'arte di strada non vuol dire imbrattare i muri

di Valentina 31 ottobre 2008

Oggi sarà approvato il provvedimento che istituisce ”il reato penale per gli imbrattatori dei muri”. Parole del nostro presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. I graffitari potrebbero beccarsi condanne fino a due anni di carcere, una multa fino a 5mila euro e l’obbligo di ripulire a proprie spese i beni deturpati. La prima obiezione che viene da fare è che non tutti i writers sono vandali e che, oltre agli scarabocchi, esiste anche la street art, che rende le nostre città meno grigie, meno fredde, più belle (o meno brutte) e ha una funzione comunicativa.

Chi pratica la street art lo fa per muovere una critica, per contestare il principio di proprietà privata o semplicemente perché i muri e gli spazi della città offrono alle proprie creazioni l’ineguagliabile opportunità di essere viste da migliaia di persone. In Italia la street art esiste da trent’anni (auguri!) e alzi la mano chi non chi non ha in mente almeno un angolo che è stato abbellito da un murale apparso nottetempo. Io potrei citarne a decine riguardanti la mia città e non solo.

Tristi muri di cemento armato che diventano dipinti, fumetti, graphic novel; parcheggi bui trasformati in gallerie d’arte a cielo aperto; sottopassaggi dalle cui pareti, mentre li percorro, mi fanno compagnia personaggi buffi e inquietanti; murales contro la mafia, pro-ambiente, murales di denuncia sociale. Ho scoperto che esiste anche l’Isa, l’Associazione Italiana Street Art. Vi consiglio di andare a esplorare il sito web, che è pieno zeppo di informazioni e iniziative interessantissime. Riporto dal sito: “Isa, ‘Associazione Italian Street Art’, nasce nel 2007 grazie alla collaborazione di alcune delle più significative realtà associative, artistiche e professionali italiane che applicano le tendenze visive legate ai fenomeni artisticoculturali del graffitismo, del muralismo e della street-art al design urbano, all’arte contemporanea ed ai progetti socio-culturali. Isa è un progetto indipendente, senza scopo di lucro, di aggregazione sociale e politica super-partes, al servizio di artisti e progetti nel pieno rispetto delle culture che li sostengono”. Il presidente onorario dell’associazione è Vittorio Sgarbi, il quale, al di là di qualsiasi giudizio sulla sua persona, di arte ne sa più di Berlusconi e di tutto il suo governo messi insieme. E su questo credo di non poter esser smentita…

Esiste anche l’Associazione Nazionale Antigraffiti, che, cito dal sito: “Cosciente della differenza che intercorre tra ‘graffito-opera d’arte’ e ‘graffito-atto vandalico’ sostiene una politica di preservazione dei beni immobili come ricchezza del patrimonio artistico e culturale italiano”.

L’Associazione Nazionale Antigraffiti calcola che per pulire tutti i danni che gli scarabocchiatori hanno provocato alle nostre città occorrerebbero 750 milioni di euro. Bella cifra, eh? Per non fare di tutta l’erba un fascio occorrerebbero alcuni distinguo tra i maniaci della firma scarabocchiata su monumenti, palazzi storici e spazi che sono bene comune, i quali non devono essere deturpati, e coloro che valorizzano spazi abbandonati e con la loro arte rendono più vivibile e umana la città.

Eccovi una galleria di bella street art.

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8 risposte a “L'arte di strada non vuol dire imbrattare i muri”

  1. Marco ha detto:

    Forse non t’interessa sapere che il problema non è stabilire se i graffiti sono arte o meno, ma se è lecito o meno IMPORLI su superfici che non appartengono ai graffitari. Un graffito su un muro di casa mia o di tua zia è una forma di violenza al pari di un graffito sulla parete di un treno. Viceversa se viene fatto con l’autorizzazione del proprietario la cosa cambia radicalmente. Semplice no?

  2. Valentina ha detto:

    Su questo siamo perfettamente d’accordo. Io dico che è bello vedere un graffito quando valorizza e rende di nuovo “vivo” un luogo abbandonato. Quindi, casa tua o di mia zia fanno parte degli spazi da non imbrattare :)

  3. stardust ha detto:

    L’italia fa già abbastanza cagare se volete continuare a renderla l’inferno per i giovani accomodatevi….
    fare un sito antigraffiti poi vuol dire non aver nulla da fare nella vita….

  4. Valentina ha detto:

    Se “L’Italia fa cagare” la responsabilità è di tutti. Certo, qualcuno ha colpe più grandi, ma ognuno di noi nel suo piccolo è responsabile di quel che non va. Giovani compresi (lo sono anche io). Come avrai sicuramente notato ho citato sia un sito pro graffiti che uno contro (contro chi deturpa edifici e monumenti). Essere giovani non implica il fatto di subire quel che altri decidono per te, ma non dà nemmeno il diritto fare i prepotenti. Vanno bene le lamentele su questo Paese impazzito, però almeno proporre qualcosa, essere cotruttivi piuttosto che criticare e basta come fai tu…
    Ciao!

  5. elvis ha detto:

    Carino l’intervento di stardust che non è mai stato all’estero e che considera la lotta ai graffiti come “una cosa per chi non ha niente da fare”(stupendo…).Purtroppo non sono pochi quelli che ignorano (cioè ignoranti)e che la pensano alla stessa maniera.

  6. Valentina ha detto:

    Ignoranti è la parola giusta. Non mi spiego altrimenti certe azioni assolutamente folli…

  7. Paola ha detto:

    x me l’imbrattamento dei muri è una forma d’arte se serve a rendere più allegra una città o una periferia desolata..ma fare di importanti monumenti spazio abusivo per scrivere o disegnare qlcs k nn ha un messaggio k nn ha praticamente senso..è solo vandalismo e mancanza di rispetto x tutto ciò k ci circonda..un monumento, è un qlcs di storico k cratterizza ogni città, k attira turisti e rovinarlo è cm un affronto alla storia del nostro paese e quindi nostra..è mancanza di rispetto nn solo verso gli altri ma anke verso se stessi..=)

  8. Lorenzo ha detto:

    La differenza tra arte e vandalismo è la parola “permesso”.
    Incredibile come il concetto di legalità in questo campo non sia sentito.
    Comunque occhio al trucchetto dei graffitari sul web:si fotografano le”opere”dei graffitari in primissimo piano occultando accuratamente DOVE sono state fatte:Ma quanto sono belle!Che poi siano sulla fiancata di un tram o nel bel mezzo di una facciata di una casa distruggendo la composizione architettonica della stessa,poco importa.L’importante è IMPORRE quello che si fa.Questa è inciviltà,non è arte.