Pubblicato in: Arte, Teatro

Accademia del Comico, o dell'arte di ridersi addosso

di Valentina 4 novembre 2008

Mi piacerebbe frequentare un corso di teatro e, durante uno dei miei tour on-line alla ricerca di informazioni, ho scoperto un’accademia che non è proprio dietro l’angolo di casa ma che offre un corso dall’aria invitante.

L’Accademia Nazionale del Comico, con sede a Torino, organizza corsi di risoterapia. Che non è una scuola per aspiranti mondine, ma un percorso che – si legge nel comunicato – ha lo scopo di aiutare i partecipanti ad “essere in armonia con gli altri e accrescere la propria autostima, conoscere i propri limiti […] attraverso l’esercizio delle proprie potenzialità umoristiche”. Fino a gennaio, Peter Ercolano (partner di Jango Edwards, grandissimo clown americano) insegnerà ai suoi allievi a sdrammatizzare i problemi personali attraverso lo psicoumorismo della vita quotidiana. Le lezioni di risoterapia iniziano con un vero e proprio riscaldamento basato sull’improvvisazione e sull’invenzione, per rompere il ghiaccio e cancellare dal viso i musi lunghi. Poi ci si cimenta con le tante tecniche che il corso prevede: dalla caricatura di se stessi alla scoperta del lato comico che persino le situazioni stressanti della vita offrono, e via sghignazzando.

L’Accademia di Torino lavora anche con le aziende. I dipendenti imparano così la gestione comica del conflitto, o il comic-marketing (forse per risultare più simpatici mentre tentano di rifilare qualcosa a qualcuno che non ne sente proprio il bisogno).

Imparare a sdrammatizzare, a sorridere dei propri difetti, ad accettare i nostri limiti è un modo saggio di affrontare la quotidianità. La leggerezza fa bene. Lo diceva anche il filosofo Montaigne: “bisogna trascorrere questa vita terrena con un po’ di leggerezza e superficialità. E anche l’Accademia ci mette di fronte a una verità verissima, quasi la scoperta dell’acqua calda, direte voi, ma che troppo spesso dimentichiamo: non ci resta che ridere.

Per iniziare subito a mostrare trentadue denti, vi propongo Jango Edwards all’opera. Non vi fa ridere? Beh, provate a immaginare voi stessi o il vostro vicino di casa al posto suo…

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