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Il Poeta della memoria canta la tragedia di Ustica

di mariagiovanna 26 giugno 2007

A 27 anni dalla strage di civili sui cieli di Ustica nasce a Bologna il Museo della Memoria dedicato a quel tragico avvenimento, ancora orfano di risposte chiare sulle responsabilità. Il progetto, nato dalla collaborazione della presidente dell’associazione dei familiari delle vittime di Ustica, Daria Bonfietti e da Christian Boltanski, uno dei maggiori artisti contemporanei, vuole ricordare ed omaggiare le ottantuno persone morte in quella triste notte dell’estate del ‘80, quando un missile solcò il cielo siciliano e andò a colpire una DC9 in viaggio tra Bologna e Palermo. Ingaggiare Boltanski per questo difficile lavoro, impregnato di sentimenti, ricordi, nodi irrisolti e verità scomode è stata una scelta azzeccata. Nelle sue opere, infatti, Boltanski è capace di rappresentare e a rintracciare un’identità unica nel fluire incessante dell’esistenza, affidandosi alla memoria. Come dice Beppe Sebaste è l’iniziatore “di un nuovo modo di rappresentare la vita e la morte, l’identità degli individui, le fatalità della Storia e l’umano bisogno di storie. Colui che ha scoperto la qualità elegiaca delle foto ingrandite dei morti, volti anonimi che ci commuovono come fratelli universali. Artista della commemorazione, ma anche dell’inquietudine, del fantasma, del ritorno del rimosso”. Quale migliore sensibilità avrebbe potuto intraprendere un cammino così gravoso per riportare alla luce un episodio della nostra recente storia ancora difficile da comprendere ed accettare? Il lavoro del ‘Poeta della memoria’ non è stato affatto semplice anche perché conciliare l’arte al dolore e alla perdita non è cosa da tutti. Per Boltanski “lapidi e monumenti inducono all’oblio invece che il ricordo, occorre rinnovarli, come i fiori freschi sostituiscono quelli appassiti”. Ed è per questo che il pavimento del museo sarà ricoperto di fiori, un mare di fiori alimentato da quelli che ogni visitatore getterà verso il relitto dell’aereo dalla balaustra che gli gira intorno. Ad illuminare la balaustra ottantuno lampadine e il sottofondo di voci mormorate, pensieri banali e comuni di viaggiatori ordinari su un aereo estivo in volo verso le vacanze. Gli effetti personali dei passeggeri saranno invece riposti in scatole nere di diversa grandezza corredate da un opuscolo dove tutti questi oggetti sono inventariati e da foto che li ritraggono. Il museo aprirà ufficialmente i battenti domani 27 giugno 2007 alle ore 17.30 in Via Saliceto 5, alla presenza dello stesso Boltanski, della senatrice Daria Bonfietti e dei rappresentanti dell’Associazione dei parenti delle vittime di Ustica, del sindaco di Bologna Sergio Cofferati, di Ruggero Sintoni – Accademia Perduta Romagna Teatri, di Pippo Pollina e dei protagonisti dello spettacolo “Ultimo volo. Orazione civile per Ustica” che andrà in scena alle 21.15 al teatro Manzoni di via dè Monari 1/2.

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