Auguri a Popeye, marinaio filosofo

di Valentina 14 gennaio 2009

Sono quel che sono

Il 17 gennaio 2009 compirà ottant’anni il mitico Braccio di Ferro, o Popeye che dir si voglia. Quasi a braccetto col suo collega Topolino, che ne ha compiuti altrettanti nell’anno appena trascorso, Braccio di Ferro esordì non come protagonista, ma in un ruolo minore nella striscia “The Thimble Theater” di Elzie Crisler Segar. Castor Oyl (Olio di ricino), fratello di Olivia, cerca i membri dell’equipaggio per un lungo viaggio sul mare. E finisce per assumere soltanto Popeye, un marinaio gracilino ma con due incredibili avambracci tatuati, rude, senza un occhio e incallito fumatore di pipa. Inizia così l’avventura di Braccio di Ferro, che dimostrandosi risoluto, forte e coraggioso accompagna Olivia, il suo fidanzato dell’epoca (ebbene sì, la filiforme Olivia ha conosciuto altri uomini prima di B.d.F.!) e il fratello di lei. Una volta portata a termine la missione, però, fine della navigazione e fine dell’avventura di Popeye. Il marinaio scompare dalle strisce, ma i fan che hanno avuto un colpo di fulmine per lui scrivono migliaia di lettere alle redazioni per rivederlo: da quel momento, Popeye diventa protagonosta assoluto di storie avventurosissime.

Pare che, tra tutte le doti di Popeye, ci sia anche la fotogenia: ed ecco che, nel 1933, Braccio di Ferro diventa “attore” di film in bianco e nero che gli daranno popolarità a livello mondiale anche grazie alla famosissima canzoncina “I’m Popeye the sailor man”, agli spinaci risolutivi, all’eterna fidanzata Olivia e al cattivone Bruto.
Nonostante la concorrenza di Topolino, nonostante la prematura morte di Segar e nonostante Popeye abbia avuto un “ufficio stampa” meno attento rispetto a quello del personaggio disneyano, Popeye è ancor oggi celebre e amatissimo. Forse anche perché non si dà arie: “Io sono quel che sono e questo è tutto quel che sono”. Una boccata d’aria fresca, anzi, una ventata di brezza marina.

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