Pubblicato in: Esposizioni ed Eventi

Te lo disegno io il protocollo di Kyoto

di Valentina 25 ottobre 2008

L’Italia sembra avviarsi (manifestanti, fatevi valere!) verso un tipo di scuola-contenitore che “produce” nuove generazioni ignoranti e inconsapevoli di quel che accade nel mondo. E avere un popolo di sudditi burattini, disarmati perché privi di conoscenza, farebbe senz’altro comodo a molti governanti. Forse però a qualcuno dispiacerà sapere che i bambini, il mondo, lo osservano eccome. Lo osservano attentamente, con acuta purezza, e traggono le loro conclusioni. Che spesso sono uno schiaffo in faccia agli adulti. Per esempio, hanno opinioni tutte loro sui cambiamenti climatici.

L’Onu ha in questi giorni inaugurato una mostra, “Paint for the planet, che raccoglie i disegni di bambini di tutto il mondo a proposito degli stravolgimenti che il nostro scellerato modo di gestire le risorse sta producendo sul Pianeta. Ecco allora orsi polari che si mettono in bikini perché hanno caldo, pinguini che cercano un po’ di fresco nel frigorifero, alluvioni che trascinano nella corrente case e persone. Ma anche messaggi e positivi e soluzini ingegnose: lampadine a basso consumo, energia eolica, auto a energia solare, mondi coloratissimi in cui la natura è rigogliosa ed esseri umani e mondo animale vivono in armonia. La mostra si propone come un “buon esempio” per sollecitare chi di dovere a trovare, il prima possibile, un accordo globale sul clima.

E, mentre Berlusconi snobba il pacchetto clima proposto dalla Ue, i bambini snobbano il protocollo di Kyoto e le polemiche politiche. Devo finir di colorare/ il mondo che vorrei abitare canta la Bandabardò. Speriamo che quei colori non vadano mai perduti.

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