Pubblicato in: Cinema

Al cinema scompare il mestiere di comparsa

di mariagiovanna 17 ottobre 2007

Le comparse sono in via di estinzione. Ad annunciarlo il Times di Londra con un titolo molto eloquente “La fine degli eroi dimenticati del cinema”. Troppo poco lavoro, troppi pretendenti ed un avversario insuperabile, le comparse create ad hoc dalla tecnologia digitale sul computer: sono questi alcuni dei motivi della sparizione di questo mestiere cresciuto tra le pieghe della storia del cinema. Negli anni ’80, l’agenzia che dominava il mercato delle comparse in Inghilterra era la Central Casting con una lista di circa 1600 clienti. Molti di questi erano attori professionisti, che avevano studiato recitazione, canto e danza nelle scuole. Poi una legge aprì il mercato a chiunque volesse partecipare ad una produzione cinematografica senza avere più bisogno di una licenza apposita. In poco tempo le comparse si moltiplicarono fino a toccare la cifra di 50mila persone. L’immediata conseguenza fu la mancanza di lavoro per tutti e l’offerta di salari a bassissimo prezzo che trasformarono un lavoro in un hobby da fare a tempo perso. Oggi scegliere di fare la comparsa equivale a trovare un lavoro che impegna all’incirca dieci giorni l’anno. Una miseria. Inoltre, l’innovazione tecnologica ha permesso, alle grandi produzioni, di fare a meno delle comparse per le scene di massa. Meglio tanti replicanti costruiti a computer, come è stato fatto nel ‘Signore degli anelli’, in ‘Troy’ e in ‘300’. E se questo non fosse sufficiente ad affossare questo storico mestiere ci si è messa pure la moda di girare i film direttamente tra la gente, usando comparse inconsapevoli e gratuite. Scelta molto meno costosa per la produzione, di più facile attuazione e con un maggior effetto di autenticità e realismo.

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