Pubblicato in: Architettura, Arte

Il Qatar racconta la storia dell'arte islamica

di Valentina 6 dicembre 2008

Cinque anni fa, lo sceicco del Qatar, Hamad bin Khalifa Al Thani decise di trasformare Doha, la capitale, nel più straordinario centro culturale del Medio Oriente. Invitò allora l’architetto I.M.Pei a disegnare il primo di cinque musei che avrebbero costellato Doha.
Pei, che non è proprio un ragazzino visti i suoi 91 anni, per prepararsi all’incarico esplorò da cima a fondo il Medio Oriente, alla ricerca di informazioni e ispirazione. Il viaggio dell’architetto ha prodotto il suo splendido frutto, ovvero il Mia, il Museum of Islamic Art che dall’1 dicembre è aperto al pubblico, ovviamente dopo essere stato inaugurato con una festa esclusiva.
“Il Mia è stato uno dei più difficili lavori sui quali mi sono mai cimentato”, ha raccontato Pei – sua la piramide del Louvre di Parigi -, “mi sembrava di dover catturare l’essenza dell’architettura islamica“. Il nuovo museo, immerso tra le palme, è una costruzione è formata da bianchi blocchi quadrati e ottagonali sovrapposti e si trova sopra un’isola artificiale. Il Mia si avvia a rappresentare il nuovo Qatar, guidato dalla sceicco Al Thani, il maggior compratore al mondo di arte. Si parla di centinaia di migliaia di dollari spesi per acquistare fotografie, sculture, mobili che lo sceicco esporrà nei suoi musei, costruiti dai più grandi architetti al mondo. Ma il pezzo forte delle acquisizioni è il gran numero di pezzi dell’arte islamica che ne narrano la storia dal VII secolo ad oggi e che saranno esposti nel Mia, la struttura di 41mila metri quadrati progettata dall’arzillo I.M.Pei.

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