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Ciò che resta della pittura: intervista ad Emmanuelle Villard

di Camilla 18 luglio 2011

Akira- 2007

La mostra “After the Crash” nasce dal connubio tra l’evento “Arte in Orto” del Museo Orto Botanico di Roma ed il progetto Europeo ISWA, il cui obiettivo è quello di dare un nuovo taglio alla scienza abbracciando discipline inedite e ‘svecchiando‘ l’ immagine stereotipata rivolgendosi ad un pubblico giovane. La mostra proponeva Installazioni site specific nelle varie serre del museo ed accurati prestiti di lavori internazionali rappresentativi ed inediti del filone di ricerca Arte – Scienza: dalla bio tech art, alla geologia, all’astronomia, all’ archiviazione. Emmanuelle Villard è una degli artisti internazionali che per la prima volta esponeva in una mostra Istituzionale in Italia. Le sue Installazioni reinterpretano il legame tra Arte – scienza in modo giocoso e con un gusto pop nel quale gli elementi pittorici si fondono con lo spazio.

Conosciamola in questa breve ma densa intervista inedita per FanzinArte :

CB La tua esplorazione ruota attorno a due importanti domande: ‘Come dipingere’ e ‘ciò che resta della pittura’. Puoi spiegarci i due concetti?
EV – La pittura non ha risentito della crisi. Ovviamente è un discorso diverso in ogni nazione. In Francia la pittura, specialmente il filone astratto, non è più in gran voga. Sono stata ferrea ed ho diretto il mio lavoro imponendomi di chiedermi come continuare a dipingere mantenendo attento ed interessato lo sguardo degli spettatori. Ho sviluppato diverse tecniche personali realizzando pittura.
Ho acquisito i materiali, i movimenti, gli strumenti e anche il mio corpo nel mio studio fa parte di una coreografia nella quale riti istintivi e metodici sono tutto uno per creare. Mi chiedo continuamente cosa potrebbe effettivamente lasciare la pittura in un periodo dominato da immagini e dal consumo sfrenato. Perché un quadro riesce ancora a farci provare dell’ emozioni e ad affascinarci?

Algamata – 2004 Le Crédac, Ivry, France, curator Claire Lerestif

Credo la risposta sia nel desiderio del suo creatore. Il desiderio fa girare la terra! E’ un vasto concetto che apre molte tesi e ragionamenti …

CBIl tuo linguaggio è un perfetto mix di elementi: della storia dell’arte, del disegno, delle arti decorative fino al mondo aulico della cucina e della scienza.
Le mie fonti di ispirazione sono, naturalmente, l’arte e la vita! L’ arte mi conforta e mi nutre, la vita è un vortice continuo. La vita è una tempesta di informazioni, immagini, idee, sensazioni, sentimenti e desideri. L’ arte è una parte di essa. Mi ispirano tutti coloro che sostengono ed alimentano la mia attenzione .

CB – Prossimi progetti?
A Novembre avrò due importanti mostre personali: all’Abbaye de Maubuisson, all’Saint Ouenl’ Aumone Art center e alla Galleria Le filles du calvaire a Parigi. Il nome delle due mostre è: ‘Artifici’ (parte prima e seconda). Sto anche preparando un catalogo monografico del mio lavoro nell’edizione Analogues di Arles i cui testi saranno scritti da Eric de Chassey, il direttore di Villa Medici .

CAMILLA BOEMIO

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